HZOE

Percorrere fuori e dentro l’ospedale itinerari di crescita

Obiettivo

Il progetto vuole percorrere il viaggio che i bambini e le famiglie compiono quando devono affrontare un intervento chirurgico, mettendo in connessione il «dentro», l’ospedale, con il «fuori», la vita normale, per aiutare il bambino a vivere le due dimensioni in continuità. La dimensione giocosa si alterna a quella sanitaria in un percorso che si chiude con il passaggio del testimone ad altri bambini e famiglie che affronteranno il medesimo viaggio.

Finalità

  • ridurre i fattori di stress per i bambini e le loro famiglie
  • promuovere il positivo nella relazione genitoriale
  • contrastare la solitudine dei nuclei familiari, soprattutto quelli più fragili

Il Quadrifoglio
Progetto BEN-ESSERE

Obiettivo

Facendo proprio il principio cardine della Croce Rossa, il Quadrifoglio nasce per portare Assistenza, Cura, Aiuto e Sollievo a tutti, senza distinzioni di nessun genere. Uno spazio accessibile, di prossimità, gratuito, protetto. Come questo principio insegna, il Quadrifoglio si sforza di alleviare le sofferenze delle persone unicamente in base ai loro bisogni. Si prende cura della salute fisica ed emotiva della persona nella sua interezza: un’umanità vista nella sua interiorità e nella sua socialità. Questo è lo slancio che anima il progetto del Quadrifoglio. Intendiamo aiutare e supportare tutti coloro che si rivolgono a noi assicurando uno spazio di ben-essere dove trovare persone ed esperti pronti all’ascolto senza giudizio. Uno spazio di orientamento nelle difficoltà personali e familiari e di raccordo tra la popolazione e i servizi socio-sanitari disponibili sul territorio 

Progetto BEN-ESSERE

Il progetto nasce dalla sinergia di persone e associazioni sul territorio, che intendono rispondere, su diversi fronti, alle esigenze legate al benessere della popolazione: benessere fisico ed emotivo. 
Numerose sono le realtà che hanno promosso questa importante cooperazione. E numerose e variegate sono le risorse umane che si stanno impegnando per avviare il progetto e metterlo in atto. 

Il progetto prevede la creazione di uno spazio attrezzato idoneo ad ospitare numerose attività che coprono due fronti importanti delle necessità dei cittadini: i servizi di ascolto e di prima accoglienza per soggetti con fragilità e i servizi infermieristici e sanitari. 

Il progetto si propone di aiutare la popolazione del territorio nella ricerca del proprio “ben-essere”. 

I servizi del progetto

  • Supporto alla persona
  • Supporto alla famiglia
  • Supporto nelle dipendenze
  • Traumi del lutto
  • Servizi infermieristici e sanitari
  • Ginecologia di base
  • Materiale sanitario
  • Servizi infermieristici e vaccini

R.ASSI.CURA

Rete per l’Assistenza e la Cura
Servizi per assistenti familiari e famiglie

Obiettivo

Il progetto intende consolidare ed implementare i servizi sul territorio operanti a vario titolo sul tema dell’Assistenza Familiare attraverso specifiche azioni rivolte sia alle famiglie sia alle/agli assistenti familiari:

  • Azioni rivolte alle/agli Assistenti familiari: orientamento, consulenza, supporto alla ricerca di lavoro ed all’inserimento lavorativo, percorsi di valorizzazione e qualificazione del lavoro di cura attraverso la validazione di competenze e la formazione.
  • Azioni rivolte alle Famiglie: il progetto può aiutare nella ricerca e nella scelta di un’assistente familiare in relazione alle necessità ed ai bisogni della famiglia.

Durata

Da novembre 2018 a novembre 2021

Finalità

La sperimentazione di una nuova rete territoriale intende rispondere a più istanze: da una parte alla richiesta di assistenza domiciliare qualificata per perseguire l’obiettivo di mantenere le persone fragili ed in condizioni di non autosufficienza nel proprio ambiente di vita; dall’altra, la necessità di evitare per le famiglie situazioni di isolamento e carichi assistenziali difficili da reggere nel lungo periodo. Non ultimo vorremmo contribuire ad ordinare un mercato del lavoro che ha contorni non sempre nitidi.

Riconneettersi

Buone pratiche per giovani che vivono un cortocircuito sociale

Obiettivo

Il progetto si pone l’obiettivo di realizzare un modello di intervento su un gruppo di giovani neet, che li motivi in modo efficace, aiutandoli nel (re)inserimento all’interno del circuito lavorativo, di istruzione e formativo. Il modello si sviluppa attraverso un percorso che mira, in primo luogo, a motivare e sostenere il giovane, a fargli riscoprire le proprie potenzialità, esigenze e peculiarità, a rafforzare la fiducia in sé per diventare protagonista della propria vita e della società.

Durata

Si ipotizza un percorso di 3 anni con la seguente scansione temporale delle attività:

– fase 1 > formazione di tutor; individuazione dei giovani neet prestando attenzione alle tipologie emerse nella precedente ricerca svolta da InCreaSe; creazione di un rapporto di “mutua alleanza” tutor-giovane basato su sentimenti di complicità e condivisione; individuazione dei contesti di inserimento dei giovani e individuazione delle aziende

– fase 2 > selezione di un gruppo di giovani per i quali ideare e implementare azioni di inserimento nei contesti scolastici, formativi e lavorativi; creazione dell’alleanza tutor-giovani-referenti aziendali attraverso revisioni periodiche

– fase 3 > continuazione del progetto con la costruzione di protocolli di inserimento scolastico e lavorativo per tipologia di neet; redazione di un rapporto finale; produzione di indicazioni per le politiche; disseminazione e realizzazione della pubblicazione sintetica del progetto.

Finalità

Il progetto mira ad annullare il cortocircuito sociale che coinvolge i giovani neet tramite la sperimentazione di un modello di buone pratiche volte a recuperare i soggetti fragili aiutandoli al reinserimento sociale e lavorativo. Il progetto prevede diverse esperienze di re-inserimento lavorativo/scolastico che tengano conto della realtà piemontese: nella città metropolitana di Torino, nel Cuneese, nel Novarese e nel Vercellese.

Nello specifico si sta avviando la sperimentazione a Nichelino e Pinerolo, si sono già presi contatti con Saluzzo nel Cuneese, si è valutato di considerare due gruppi sul territorio del Vercellese: uno in Valsesia ed uno nell’area cittadina avviando i contatti con Novara.

La scuola e il disagio dei minori

Obiettivo

Il progetto si propone di perseguire principalmente finalità preventive, e in particolare si rivolge ai bambini e i ragazzi, ai quali vengono proposti percorsi laboratoriali fondamentalmente incentrati sull’educazione alle emozioni e sulla mediazione dei conflitti. Gli insegnanti possono trarne pari beneficio, in quanto sempre più spesso si trovano a doversi confrontare, nella quotidianità del loro agire, con situazioni di disagio dai contorni mutabili e difficilmente inquadrabili in categorie definite.

Durata

Il percorso si svolge solitamente attraverso quattro fasi principali:

  • 1) analisi della domanda, in seguito alla segnalazione e alla richiesta di attivazione del servizio;
  • 2) attivazione del laboratorio educativo (una media di otto incontri settimanali per ogni classe);
  • 3) conclusione del percorso;
  • 4) verifica del servizio.

Finalità

Le attività proposte, diversificate a seconda della fascia d’età, delle problematiche emergenti del gruppo classe, delle attitudini manifestate dei bambini, delle catene comunicative e relazionali individuate, mirano al raggiungimento di una serie di obiettivi:

  • migliorare il rapporto con sé stessi e con gli altri;
  • sintonizzarsi meglio con le proprie e altrui emozioni;
  • saper individuare stati d’animo differenti e esprimerli in maniera costruttiva;
  • sperimentare condotte di comportamento adeguate e alternative;
  • risolvere situazioni conflittuali;
  • allenarsi al confronto, alla solidarietà e alla cooperazione;
  • migliorare il rendimento scolastico;
  • migliorare la capacità di socializzazione;
  • imparare ad avere una maggiore tolleranza della frustrazione;
  • incrementare la frequenza e l’intensità di stati emotivi piacevoli;
  • favorire l’acquisizione di abilità di autoregolazione del proprio comportamento.

Storie cucite a mano

Obiettivo

ll progetto vuole dare voce alle storie dei minori più fragili e garantire loro l’opportunità di riscriverle: per farlo servono tutti gli elementi di una buona storia. Attivare aiutanti ed eroi locali, ridisegnare gli spazi, osservare da diverse prospettive, tessere intrecci per costruire insieme una comunità “da favola”.

Il progetto

Storie cucite a mano è un progetto di contrasto della povertà educativa, di prevenzione del disagio e promozione del benessere per bambini e bambine tra i 5 e i 14 anni e per le loro famiglie. Moncalieri, Roma e Lecce sperimentano interventi innovativi per dare vita a un modello inedito di intervento, fondato sull’alleanza tra associazioni, istituzioni, organizzazioni, sistema dei servizi e singoli cittadini per la costruzione di comunità educanti.

Le azioni principali

Nello specifico, Storie Cucite a Mano intende lavorare su attività trasversali, da ricondursi a 4 aree di intervento:

  • Mondo scuola (MS)
  • Minori al centro (MC)
  • Tutta la mia città (TTC)
  • Governance, comunicazione, monitoraggio e valutazione